ὁράω
"Volgere lo sguardo su" ma ben presto nell'evoluzione della lingua greca assume il significato di "esser visto"/ "comprendere e sapere per aver visto"
Il concetto di identità traspare nella polemica tra gli eleati e i discepoli di Eraclito: questi, confermando la tesi del loro maestro che sostiene che "tutto diviene", negano che l'oggetto possa permanere identico a se stesso. La filosofia dell'identità appartiene a quei sistemi filosofici che partendo dalla distinzione tra due realtà eterogenee poi le ritenga identiche in rapporto a una realtà superiore a cui le prime due appartengono. Le due sfere del reale e dell'ideale s'implicano a vicenda poiché sono due poli dei quali l'uno è la potenza dell'altro e tutti e due sono espressioni dell'assoluto al quale sono essenziali due momenti: l'identità e la differenza, o in altre parole, unità e opposizione.
L'Uno si ritrova nei molti e i molti sono infinite sfaccettature dell'Uno.
Io sono io,
te e noi
separati in superficie
ma connessi nel profondo